Tappa 24

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Mulattiera San Romolo – Villa Terralba

C’era una guerra contro i turchi. Il visconte Medardo di Terralba, mio zio, cavalcava per la
pianura di Boemia diretto all’accampamento dei cristiani.
(Il visconte dimezzato)

Il visconte dimezzato, Einaudi, 1975. Copertina di Emanuele Luzzati.

Il nome del visconte trae verosimilmente ispirazione da Villa Terralba (oggi Villa Assunta) dove abitavano i nonni paterni di Italo Calvino. Ancora oggi la villa, situata lungo la mulattiera San Romolo, è di proprietà dei discendenti dello zio Quirino (fratello di Mario). Sulla porta d’ingresso è possibile osservare lo stemma della famiglia risalente al 1840. Intorno alla proprietà si estende un terreno molto ampio coltivato a vigneti e ulivi secolari. Nel racconto La strada di San Giovanni l’autore ricorda la casa degli avi:

Al ponte di Baragallo lasciavamo la carrozzabile che continuava verso la Madonna della Costa (là passavamo soltanto quando si andava a trovare lo zio Quirino detto Titin nella casa ottocentesca dei Calvino che affiorava col vecchio intonaco rosa dalla nuvola grigia degli olivi in cima alla collina, dove erano state le fornaci di mattoni dei miei bisavoli). (La strada di San
Giovanni)

L’etimo latino del toponimo «Terralba» (terra alba cioè ‘bianca’) si sovrappone nella vulgata
popolare alla possibilità di scorgere da lì la Corsica, all’alba delle giornate più limpide:

Al mattino presto si vede la Corsica: sembra una nave carica di montagne sospesa laggiù
sull’orizzonte. […]. L’alba andava scoprendo i colori, a uno a uno. Prima il rosso delle bacche,
dei tagli zonati sugli alberi di pino. Poi il verde, i cento, i mille verdi dei prati, dei cespugli, del
bosco, poco prima tutti eguali: adesso invece ogni momento c’era un nuovo verde che nasceva e si distingueva dagli altri. Poi l’azzurro: quello urlante del mare che assordò tutto e fece restare pallido e timoroso il cielo. La Corsica sparì bevuta dalla luce, ma tra mare e cielo il confine si quagliò: rimase quella zona ambigua e smarrita che fa paura guardare perché non esiste.

(Uomo nei gerbidi)

La mulattiera San Romolo non è il solo punto alle spalle di Sanremo da cui si può scorgere la Corsica, infatti, il passo appena citato dal racconto Uomo nei gerbidi (incluso in Ultimo viene il corvo) è per la verità riferito alla località di Collabella. L’apparizione quasi magica dell’isola nella luce dell’alba è senza dubbio fonte di ispirazione per lo scrittore e gli detta fra le molte, la bellissima descrizione appena ricordata.

Il visconte dimezzato, Einaudi, 1975. Illustrazioni di Emanuele Luzzati.

Torniamo al visconte. Non solo il suo nome richiama il dato biografico e familiare, ma tutta la sua figura vive nel momento dell’alba i fatti più significativi della sua esistenza. Per esempio, le sue due metà, la buona e la cattiva, si ricompongono in unità durante un epico duello combattuto proprio nella luce dell’alba, in cui si mette fine alla nefasta dicotomia tra bene e male che le due metà dell’infelice personaggio rappresentano: solo nella loro complementarità e completezza si può ritrovare pace e equilibrio.

Calvino intervistato dalla televisione francese su Il visconte dimezzato (1960)

✏️ Monica Revelli

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