Tappa 19

Tappa 19

Piazza dei Dolori

A lungo Pirra è stata per me una città incastellata sulle pendici d’un golfo, con finestre alte e
torri, chiusa come una coppa, con al centro una piazza profonda come un pozzo e con un
pozzo al centro.
(Le città invisibili)

Le città invisibili, Einaudi, 1977 (in copertina: Ledoux).

Un labirinto di viuzze e passaggi coperti ci conduce nel cuore della città vecchia, la Pigna. È il
nucleo più antico della città di Sanremo, piccolo gioiello che ha conservato il suo aspetto
storico, in un contesto cittadino che ha subito profonde trasformazioni. Sorta su un promontorio
orientato a sud, si riconosce la conformazione tipicamente medievale, con le strade principali
poste a semicerchio e quelle secondarie a raggiera, che originariamente si dipartivano dal
castello posto alla sommità della collina.

Piazza dei Dolori. Famija Sanremasca.

La piccola piazza dei Dolori, così chiamata perché vi si riuniva l’omonima confraternita,
converge verso la fontana collocata al suo centro: «una piazza profonda come un pozzo e con
un pozzo al centro», proprio come nella città invisibile di Pirra.

Piazza dei Dolori angolo via del Pretorio.
Fotografia di Cecilia Borrelli (Liceo Vieusseux)

Da qui si muove la banda di ragazzi del racconto Un bastimento carico di granchi, correndo velocemente per i carrugi «qualcuno ciabattando già in zoccoli per l’acciottolato» verso il molo per fare il primo bagno della stagione.
Nella piazza i ragazzi giocavano a nascondersi nel portico a tre archi dell’antico palazzo
Pretorio e Oratorio di San Sebastiano, nato come voto della città per la liberazione dalla peste
del 1502.

Piazza dei Dolori oggi. Fotografia di Monica Revelli e Giulia Tasso.

Un’atmosfera buia e ombrosa avvolge le case di questo centro storico, dove la luce del sole
spesso fatica a entrare rendendolo un luogo «opaco» in dialetto ubagu, «la località dove il sole
non batte», in contrasto con l’abrigu, ossia «l’aprico», «la località soleggiata».

La Pigna. Fotografia di Cecilia Borrelli (Liceo Vieusseux)

È inutile che cerchi di ricordare a che punto sono entrato nell’ombra, già c’ero fin dal principio, è
inutile che cerchi in fondo all’opaco uno sbocco all’opaco […] «D’int’ubagu», dal fondo
dell’opaco io scrivo.
(Dall’opaco).

✏️ Elisa Longinotti, Giorgia Colafato, Simona Paoli e Martina Ranalli

🚶‍♂️Proseguire in via Pretorio e poi in via Palma.

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