Gianluca Grignani torna in gara per “perdonare sé stesso e suo padre”

Gianluca Grignani esempio reale di un uomo che ha toccato il cielo con un dito, è caduto, si è rialzato ripartendo da se stesso e dalle sue fragilità, torna al festival di Sanremo (dove è già stato sei volte in gara e due come ospite – l’ultima l’anno scorso in duetto con Irama), con “Quando ti manca il fiato“, un brano struggente e intimo in cui riesce a raccontare il difficile rapporto con il padre.
Il brano
Quando ti manca il fiato “Emotivamente è una canzone molto impegnativa e faticosa per me – anche per questo l’ho provata poco. Mi sento un un po’ come una bandiera al vento: Sanremo è già complicato di suo, anche per uno sgamato come me, così ho alzato ancora di più l’asticella“. Dieci anni di gestazione per arrivare alla versione di oggi.
“E’ nata di getto, dopo una telefonata inattesa di mio padre che dopo anni mi chiedeva se sarei andato al suo funerale. Poi l’ho lasciata e ripresa più volte. Qualche tempo fa l’avevo anche già presentata a un festival, ma poi la ritirai perché non ero pronto“. La prima volta che gli è mancato il fiato, Grignani la ricorda bene: “avevo 5 o 6 anni e mi resi conto che la vita poteva finire. Ma ogni giorno mi manca il fiato”. La felicità è una chimera che sfugge continuamente, “ma non sarei contento di esserlo sempre“
La cover
Nella serata dedicata alle cover, Gianluca Grignani ha chiamato Arisa, con la quale canterà proprio il suo brano iconico Destinazione Paradiso. Una sorta di gabbia dorata in cui però non è intrappolato “Prima di allora non c’era uno come me nella musica, non c’era un Grignani e forse all’inizio fu difficile comprendere, ma è stato in quel momento che sono entrato nella storia“
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