tappa 42

Tappa 42

passo della Teglia – passo della Mezzaluna

Al passo della Mezzaluna, la brigata arriva dopo infinite ore di marcia. Tira un freddo vento notturno che gela il sudore nelle ossa, ma gli uomini sono troppo stanchi per dormire e i comandanti dànno l’ordine di fermarsi a ridosso d’un giardino di roccia, per una breve sosta. Il passo nella penombra della notte nuvolosa appare come un prato concavo dai contorni svaniti, tra due elevamenti di roccia circondati da anelli di nebbia. Al di là, le valli e le pianure libere, delle nuove zone non ancora occupate dai nemici. (Il sentiero dei nidi di ragno)

C’è stata una battaglia sanguinosa, finita con una ritirata necessaria per non restare accerchiati: la brigata deve abbandonare la zona e spostarsi in altre vallate più difendibili. All’origine di tutto uno degli episodi cardine del romanzo.

Il sentiero dei nidi di ragno, Einaudi, 1954 (copertina di Ennio Morlotti).

Una sera alla base del distaccamento, mentre Pin intrattiene i compagni cantando una delle sue canzoni, il Dritto e Giglia, la moglie del cuoco, si guardano con atteggiamento sempre più intimo: troppo distratti continuano a mettere legna nel fuoco senza accorgersi che le fiamme stanno diventando sempre più alte. In poco tempo tutta la base brucia e va abbondonata salvando il salvabile. L’incendio, unito al tradimento di un partigiano, sono la causa di un imminente rastrellamento (cfr. tappa 41) che riesce ad essere anticipato e si trasforma quindi in una vera e propria battaglia.

Per questo episodio e per molto altro, il distaccamento del Dritto e la rappresentazione della Resistenza tutta, è quanto di più lontano dall’agiografia partigiana si possa immaginare: 

Non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po’ storti per un’elementare spinta di riscatto umano. Una storia di partigiani in cui nessuno è eroe, nessuno ha la coscienza di classe… (Prefazione al Sentiero dei nidi di ragno, 1964)

Intervista a Giovanni Rainisio, presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Imperia, realizzata da Matteo Allegro e Emanuele Magri, Liceo G.P Vieusseux.

Spartiacque tra la valle Argentina e la valle Arroscia, il passo della Mezzaluna (1454 m), ben noto ai partigiani operanti fra le due valli, divide il comune di Rezzo da quello di Molini di Triora. Il toponimo viene da un dato geo-morfologico: le vette che lo delimitano originano la sagoma di una falce di luna.

Il passo della Mezzaluna, oggi. Fotografia di Antonio Santeusanio.

Il passo costituisce l’ingresso del Parco delle Alpi Liguri e si trova sulla via Marenca, utilizzata nel passato per la transumanza e il commercio tra la Liguria e il Piemonte. Nelle vicinanze si trova pure il Monte Grande, dove nel settembre del 1944 ha avuto luogo una delle battaglie più significative per la Resistenza partigiana imperiese.

Possiamo suggerire che graviti intorno al passo della Mezzaluna, fra l’alta valle Argentina e la valle Arroscia anche il percorso attraverso il bosco compiuto dal partigiano e dalla spia (che finirà fucilata) narrato in Andato al comando:

Il bosco era rado, quasi distrutto dagli incendi, grigio nei tronchi bruciati, rossiccio negli aghi secchi dei pini. L’uomo armato e l’uomo senz’armi se ne venivano a zig-zag tra gli alberi, scendendo. (Andato al comando)

Si tratta del primo racconto pubblicato da Calvino nel dopoguerra (sul «Politecnico», gennaio 1946) e occupa un posto privilegiato nella produzione breve dell’autore che in esso cristallizzò una modalità strutturale destinata a ripetersi, al punto da dichiararsi affetto da «andatocomandite» (lettera a Marcello Venturi, 1947).

L’itinerario escursionistico qui proposto è la via meno faticosa per raggiungere il passo. Ma è opportuno segnalare che, pur con un dislivello decisamente maggiore, il percorso può iniziare anche da Rezzo, attraversando l’omonimo bosco, una faggeta particolarmente suggestiva nei colori che assume nella stagione autunnale. Il panorama è in ogni caso apprezzabile, offrendo, pure dal passo Teglia, una serie di scorci su Drego e sulla valle Argentina, dominata dalle vette dei monti Toraggio e Pietravecchia. 

✏️ Martina D’Amore

🚶‍♂️ Dal passo Teglia, si può raggiungere con un percorso escursionistico che non presenta difficoltà il passo della Mezzaluna. 

Escursione: passo della Teglia → passo della Mezzaluna

difficoltà facile

lunghezza 5 km 

dislivello 200 m (da 1368 a 1434 m di altitudine)  

percorrenza 2:30h

Ripresa l’auto, dal passo Teglia si ripercorre nuovamente il tratto della SP 17, per continuare a scendere lungo la valle Argentina (SP 548). Oltrepassato Badalucco di raggiungerà Taggia e infine Sanremo in circa un’ora (40 km). Per chi intende proseguire per Bévera è consigliato il percorso autostradale da Taggia fino a Ventimiglia, qui si procede in direzione Col di Tenda, fino a raggiungere la località di Bévera: andranno messi in conto altri 30 minuti di viaggio.

🔜 Vai alla Tappa 43 – Bévera
🔙 Ritorna alla Tappa 41 – Passo della Guardia – monte Pellegrino