Tappa 2: Corso Cavallotti-Villa Ormond

Tappa 2

Corso Cavallotti – Villa Ormond

Tutto era così bello: volte strette e altissime di foglie ricurve d’eucalipto e ritagli di cielo […] Ma l’ombra dei grandi alberi a un certo punto finiva e si trovarono sotto il cielo aperto, di fronte ad aiole tutte ben ravviate di petunie e convolvoli e viali e balaustrate e spalliere di bosso. E sull’alto del giardino, una grande villa coi vetri lampeggianti e tende gialle e arancio. (Il giardino incantato)

In un caldo pomeriggio estivo, due bambini giocano lungo la strada ferrata e attraverso un «pertugio nella siepe», si ritrovano in un «giardino incantato», ricco di piante come il corbezzolo, le agavi, le petunie e «aiole e giochi d’acqua».

Dalla Villa del Sole a Villa Nobel, da Villa King fino al Parco Marsaglia, sono molti i giardini e le ville che si estendevano a Sanremo da levante a ponente, spesso costeggiando la ferrovia prima del suo spostamento a monte (cfr. tappa 3).

Castello Marsaglia. Biblioteca civica di Sanremo.


Ma certamente fin dalla sua inaugurazione (1890), un’atmosfera di magia e di incanto ha sempre avvolto la favolosa villa Ormond.

Villa Ormond. Archivio Moreschi.

Michel-Louis Ormond (1828-1901), ricco imprenditore svizzero e attento conoscitore d’arte, curò personalmente la costruzione della sua villa, nata sui resti di villa Rambaldi gravemente danneggiata dal terremoto del 1887. Il giardino, in precedenza costituito da ulivi e agrumeti, venne sistemato all’inglese con numerosi vialetti e scalinate.

Villa Ormond. Archivio Moreschi.

La villa ospitò incontri tra politici e statisti e fu frequentata da artisti contemporanei tra cui molti pittori elvetici. Accolse inoltre la principessa Elisabetta d’Austria (Sissi). Rimase proprietà della famiglia Ormond fino al 1925 quando venne acquisita dal Comune di Sanremo.

Nel racconto di Calvino, pubblicato prima sull’«Unità» di Torino e poi incluso in Ultimo viene il corvo, i due ragazzi arrivano «a uno spiazzo» dove «finiva la ghiaia e c’era un fondo di cemento e mattonelle. E in mezzo a questo spiazzo s’apriva un grande rettangolo vuoto: una piscina».

Hotel Mediterraneo. Piscina e trampolino. Collezione Marco Mauro.
Hotel Mediterraneo. Archivio Moreschi.

Non lontano da Villa Ormond sorgeva l’Hotel Mediterraneo Lido, fornito di un’ampia piscina, ancora esistente, inaugurata nel 1934 e dotata di un alto trampolino. I bambini al termine della loro piccola avventura si ritrovano su un sentiero che li conduce alla spiaggia: il testo non menziona un loro nuovo passaggio attraverso i binari della ferrovia. L’Hotel Mediterraneo era dotato di un varco sotto la strada ferrata che collegava il suo parco con il mare e la spiaggia. Non possiamo escludere che Calvino abbia fuso in un unico «giardino incantato» due spazi esistenti e limitrofi: il giardino di villa Ormond e il giardino con piscina dell’Hotel Mediterraneo.

✏️Elisa Longinotti

🚶‍♂️Una volta attraversato il parco della villa, uscire a sinistra su via Nobel, imboccando subito dopo la via ciclo-pedonale in direzione ponente.

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